La cassetta della posta.

Immagino che qualcuno possa giustamente pensare e dire: "ma che c'entra?!" e allora rispondo in anticipo, "Nulla!", o forse, tutto.
Sono sceso giù (abito al 3^piano): prima di uscire, come sempre, devo passare a fianco delle cassette delle lettere. Ogni tanto riprovo, a pochi scalini di distanza, quella sensazione di curiosità mista ad ansia e voglia di vedere colorata quella piccola parte trasparente in basso: segno che qualcosa era arrivato.
Ed allora subito gli occhi cercavano di rubare quel dettaglio che permettesse in anticipo di sapere chi fosse il mittente. A volte senza chiavetta, oppure ce l'avevo ma per velocizzare il tutto tentavo di prendere quella benedetta lettera infilando la mano dall'unica parte aperta dove potevano passare molto agilmente lettere e cartoline: un pò meno la mano. Che diventava rossa e "modellata" dal bordo dello sportellino. E intanto il tempo passava e alla fine ci mettevo il doppio tempo perchè a quel punto mi arrendevo e come un comune mortale, infilavo e giravo la chiavetta fino ad avere, finalmente, quella visione stupenda.
Ma spesso non finivo nemmeno gli ultimi scalini: perchè da lì si vedeva che nulla era arrivato. Il maledetto bordo trasparente era lì, vivo e vegeto.
E a quel punto l'unica speranza che restava era che il postino non fosse ancora passato.
Ma se nelle altre qualcosa c'era allora quella era la dimostrazione che potevo iniziare a pensare al giorno dopo, quando le speranze ogni volta ricominciavano come se nulla fosse.
Aspetta! Però... chissà! quella cassetta lì a fianco della mia, sembrava piena anche ieri. Forse non l'hanno ritirata i legittimi destinatari... quindi! magari è sempre quella di ieri ed il postino non è ancora passato.
E così via.
Era un momento breve ma molto sentito: soprattutto in alcuni momenti. Ad esempio quando toccava a me ricevere.
La stessa sensazione l'ho avuta quando iniziai ad avvicinarmi al pc: il collegamento ad internet era lentissimo e costava tantissimo: sono quasi sicuro che fosse il 1999: dico così perchè quella sensazione aveva, ed ha ancora, una colonna sonora: quella delle canzoni di Shania Twain che piacevano molto ad una ragazza molto bella di cui mi ero quasi innamorato e dalla quale aspettavo, questa volta, una mail.
E in quel momento non c'erano scalini da fare, ma tasti da pigiare. Aspettando quella risposta che stavolta appariva all'interno del mio software di posta elettronica.
E un giorno, finalmente, arrivò. O meglio, apparì. Mittente: proprio lei! Che gioia!
Sì! sì! A conferma che fosse quell'anno arriva anche l'album degli 883... quello dov'era la dolcissima "Le luci di Natale" (siam quasi in tema), "Grazie mille", ecc...
Quanto lo ascoltavo... e cantavo. Mi "incartavo" dentro quelle canzoni: insieme a me, c'erano anche tutte queste belle sensazioni che evidentemente provenivano veramente dal cuore visto e considerato quanto bene si siano conservate.
STEVEBi