Eurovision Song Contest: il verdetto della 2a semifinale


Non ci è andata male. Anzi, tutt'altro. Quattro delle sei songs che ci avevano colpiti sono state promosse alla finale di Sabato nella serata dello scorso Martedì dedicata alla 1a semifinale. Relativamente alla 2a, invece, ecco quanto da noi 'sentenziato' dopo un primo ascolto dei brani che hanno gareggiato in questo secondo appuntamento 2014:

- le gambe della cantante israeliana Mei Finegold (canta 'Same Heart');
- la voce di Conchita Wurst che con 'Rise Like A Phoenix' gareggerà per l'Austria;
- il brano 'Heartbeat' e la cantante irlandese Can-Linn (feat. Kasey Smith);
- la simpatia e il fischiettare di Sebalter in 'Hunter of Stars' il brano con cui parteciperà per la Switzerland

Riascoltandole in diretta abbiamo fatto questa classifica (pubblicandola su Facebook song dopo song) a partire naturalmente da quelle che ci sono piaciute di piu': Austria Irlanda Israele Svizzera Malta Bielorussia Macedonia Finlandia Romania Grecia Slovenia infine Lituania Georgia Polonia Norvegia.

Le 10 songs promosse alla finale sono quelle che rappresentano i seguenti Paesi (in neretto le nostre scelte precedentemente ricordate): Svizzera, Slovenia, Polonia, Romania, Norvegia, Grecia, Malta, Bielorussia, Finlandia, Austria.

Dal nostro inviato speciale Claudio Casini.

Dopo il verdetto della seconda semifinale l'Austria è vicina alla vittoria.
Passano anche Malta, Norvegia, Svizzera e, a sorpresa, la Slovenia. 

Grande delusione per la delegazione di Israele dopo la mancata qualificazione Alla fine della serata, sono saliti sul palcoscenico i cantanti delle dieci nazioni che hanno superato la prova delle giurie: certo, tutti felici, ma Tinkara Kovač forse ancora di più, perchè pochi avrebbero scommesso sul suo passaggio in semifinale.
Avvolta in un abito blu notte, tratteneva la bandiera slovena con orgoglio per il riconoscimento della sua canzone.

Richard Edwards e il suo gruppo, che per primi si sono esibiti, li sentiremo di nuovo sabato; così Carl Espen della Norvegia, con la sua straordinaria melodia, e lo svizzero SEBalter (nella foto sotto a sinistra insieme al nostro inviato).

Ma la serata è stata dominata da Conchita Wurst (nella foto sopra): mentre andava in onda sugli schermi europei la “cartolina” che la presentava, nel buio è entrata sul palcoscenico ed è stato subito un tripudio di applausi che hanno accompagnato l'esibizione, decretando Conchita come una - se non l'unica – favorita per la vittoria finale.

Durante la conferenza stampa non sono mancate ancora allusioni al suo status femminile, ma lei non si scompone perchè è ben entrata nel personaggio ed è determinata quando risponde di voler rimanere uomo malgrado l'avvenenza femminile esteriore.

Le altre nazioni in finale: Romania, Grecia, Polonia, Bielorussia e Finlandia.

A parte la Romania, per le indiscusse doti dei due cantanti, e il gruppo greco, in perfetta forma, sorprende il passaggio delle altre nazioni, in particolar modo la bassa qualità del motivetto polacco cantato da ragazze in costume etnico, due quelle quali intente a fare il burro e a lavare i panni con un pizzico di malizia.

A nostro avviso, anche il bielorusso Teo e il gruppo dei ragazzini finlandesi sono stati ben troppo premiati dalle giurie, a scapito dei rappresentanti della Georgia, dell'Irlanda e della Macedonia.

Grande delusione per la delegazione di Israele che, per due anni consecutivi, non arriva in finale.

Una parola anche per la cantante lituana: salire sul palco subito dopo le ovazioni per Conchita, l'ha senz'altro penalizzata; d'altronde il suo pezzo era comunque modesto.

A metà show c'è stata l'esibizione molto applaudita della pop star australiana Jessica Mauboy: in una ricostruzione virtuale, l'Australia è stata trasportata in Europa per dimostrare i forti legami culturali e musicali che uniscono i due continenti.

Tra le immagini che sono state proiettate sul palcoscenico, anche gli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina e il Duomo di Pisa.

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Stefano Barsotti