MUSICLandSTORY: 1981; la voce irriconoscibile di un 16enne che sognava di fare la radio.

E' tempo di ricordi natalizi. Quello con cui vogliamo iniziare questa breve serie è davvero lontano nel tempo, 40 years ago esatti.

Ricorreva l'anno 1981. Il primo di una serie di quelli che poi per tutta la decade sarebbero stati contenitori di grandi successi.
A disposizione avevamo tanti 45 giri ed uno stero compatto. Per i più giovani, i 45 giri erano i dischi su vinile che in questo periodo stanno ritornando 'di moda' che, a differenza dei 33 (il numero rappresentava i giri al minuto che dovevano fare una volta piazzati sul giradischi o piatto che dir si voglia), contenevano solo 2 brani: lato A (il brano di punta) e lato B (quello di 'riserva'). Entrambi poi quasi sempre li trovavamo all'interno dell'album, il 33 giri appunto. piu' grande di diametro.

Lo stereo compatto invece era un insieme di giradischi con accanto un mangianastri (o mangiacassette) e varie regolazioni. Sulla parte frontale c'era la scala FM con in fondo una manopola per girare la lancetta che cercava e centrava la frequenza radiofonica desiderata. Infatti spesso una volta trovata girandola più velocemente, era necessario un lavoro di precisione molto piu' lento per sentire meglio l'emittente.
Accanto a questa ce n'era un'altra chiamata selettore che permetteva di selezionare appunto la fonte (giradischi, radio o cassetta) da ascoltare.

C'erano anche due 'buchi': uno era un entrata per il microfono, l'altro una uscita per inviare i segnali desiderati ad un eventuale registratore esterno che era piazzato su una 'radio portatile'. Tra virgolette perchè erano talmente grandi che di portatile avevano poco. Ma questo lo diciamo oggi a, ripetiamo, 40 anni di distanza. In quel periodo era l'unica cosa che potevamo portarci dietro per ascoltare musica (finchè duravano le pile).

Tornando a noi, era già tanta la voglia non solo di ascoltare musica ma anche e soprattutto di amplificare all'esterno quella che ritenevamo essere più bella. Ed allora, avendo tutto quello sopra descritto a disposizione (compreso un piccolo microfonino nero rigorosamente mono) non restava altro che 'spazzare' via tutto quello che occupava la scrivania per costruirci uno studio di registrazione.

La musica, i dischi, le cassette non erano come adesso a disposizione di tutti, everytime ed everywhere.
Ed allora una cassetta (unico supporto disponibile pratico per portarsi dietro la musica) era un bene prezioso (c'erano le C46 le C60 le C90 e le C120 dove i numeri stanno per la durata in minuti: quest'ultime, durando 2 ore, avevano tanto, troppo nastro all'interno e quindi potevano sforzare il motore del mangianastri quindi, almeno da noi, poco usate) considerando che se un brano durava 4 minuti, 4 minuti e mezzo, fate la divisione e capite quanti 45 giri era possibile inserire all'interno.

Il 'piatto' era uno, il registratore/mangianastri pure. Non avevamo un mixer. Allora come fare?!
Come spesso accade la necessità aguzza l'ingegno. 
Ed allora ecco che pensammo di utilizzare la 'radio' come sottofondo. Ma ce n'erano tante. Quale scegliere?!
Da tempo ci soffermavamo su una che aveva la sede a Lucca nel centro storico. Era Radio Antenna Centro Città (si, proprio quella che ha battezzato il nostro esordio professionale) ed era quella che trasmetteva il minor numero di pubblicità. Cosa per noi importante perchè girando il selettore di cui sopra in momenti casuali non potevamo sapere che cosa ci 'veniva offerto' come sottofondo.
Però essendoci meno pubblicità aumentavano le probabilità di trovare musica.

Quindi riepilogando: i 45 giri, il registratore anche. Il microfono e le cassette pure. Il sottofondo da intervallare, anche se non era il massimo (ma lo era per quanto avevamo a disposizione), lo avevamo trovato ed allora non restava che costruire, 'montare' il tutto e cercare di essere il piu' spigliati possibile.

Si perchè volevamo presentarli noi i brani. Era bello non solo 'amplificare' agli altri quelli che noi ritenevamo essere i più belli ma era altrettanto simpatico regalare poi il prodotto finito agli amici e (soprattutto) alle amiche.

Noi cercavamo di amplificare i dischi più belli ma ci fu anche un caro amico, Luca G., che iniziò ad 'amplificare' questa nostra passione.
Infatti lui, più 'fissato' di chi Vi scrive, aveva a casa uno stereo molto piu' professionale del nostro già da alcuni anni. A partire dal microfono per arrivare alla piastra, passando per il giradischi.


Negli anni che precedettero questo 'tentativo di esordio' mi invitò spesso a casa sua a registrare e ad organizzare festine tra amici (come ad es. quella dell'ultimo dell'anno). La foto che vedete venne scattata proprio in una di quelle occasioni. Noi dovevamo stare molto attenti perchè una volta partita la registrazione era impossibile tornare indietro se non ricominciarla da capo. In piu' quando parlavamo c'era una 'lucina rossa' sulla piastra che segnalava quando il volume della registrazione diventava era troppo alto e quindi dovevamo abbassarlo per non distorgere il suono. Erano le nostre prime volte e quindi spesso non ce ne rendevamo conto ma c'era una voce da dietro che, contemporaneamente alla lucina, ci sgridava richiedendone l'attenzione. Quanto volte abbiamo sentito dire queste due parole: 'lucina rossaaaaa!!!', vero Luca?! (foto sopra)

Insomma, tutto era pronto per iniziare a registrare un finto programma radiofonico pensando e desiderando di essere in quel momento in diretta proprio su R.A.C.C. (cosa che accadde poi 3 anni dopo). Ah no!
Qualcosa mancava ancora. O meglio manca adesso nel nostro racconto perchè in quel periodo l'avevamo preparata. Se non ci credete, guardate la foto a fianco: è la famosa scaletta. Come vedete fin da subito abbiamo iniziato in modo professionale anche se ancora frutto solo dell'immaginazione e della fantasia.

Anche il titolo della 'trasmissione' venne giù da se, naturalmente e facilmente: eravamo sotto Natale e volevamo mandare saluti e dediche agli amici/amiche di quel periodo (e fortunatamente anche di questo) in un modo speciale ed originale. Natale 'si dice' christmas; dedica, dedication ed allora, 1+1 fa 2, ecco il titolo, 'Christmas Dedication' (foto a fianco della copertina da noi realizzata).

Come leggete, la scuola iniziò così, scrivendoci appunti e suggerimenti; insomma da autodidatti.
E come argomento principale da abbinare ai brani e ai saluti, scegliemmo quello del significato dei nomi. Come sentirete (e leggete) per ciascuno di quelli degli amici (ma direi per essere piu' precisi, amiche) ne cercammo e leggemmo l'origine e il senso.

Se dobbiamo essere sinceri, la cosa che piu' ci ha colpiti non è stata questa immediata voglia di professionalità ma la voce. Una voce quasi irriconoscibile di un sedicenne poi maturata e migliorata negli anni. 
Siamo davvero curiosi di pensare cosa ne pensate...

Da tutto questo nasce il 'DJSTEVEBi'.

40 anni dopo, faremo altrettanto regalandogli di nuovo ricordi ed emozioni che ci permettiamo di condividere però anche con Voi, care/i amiche/i 2021 che forse in quel periodo non eravate ancora nate/i.
Stefano Barsotti