Audiocassette addio.

Stanno per andare in pensione i "nastri", che hanno accompagnato alcune delle tappe più significative dell'esistenza di molti trentenni-quarantenni di oggi - dalle feste di scuola, alle compilation di musica del cuore per la fidanzata - e suscitato più di una scena di panico quando venivano inspiegabilmente "mangiati" dal registratore. In Gran Bretagna Currys, la più grande catena di elettronica, ha annunciato oggi che ne interromperà la vendita, riferisce il quotidiano britannico Telegraph. E questo Natale sarà l'ultimo in cui sugli scaffali dei suoi negozi si potranno trovare impianti stereo dotati di riproduttore di audiocassette. Una botta per l'emotività di tanti, ma una mossa dettata ancora una volta dalle fredde leggi di mercato. Le vendite dei "nastri", infatti, sono in calo costante da almeno quindici anni, prima per colpa del compact disc, anche se la vera mazzata gliel'hanno tirata gli Mp3. E se secondo le stime sono ancora 500 milioni le cassette in circolazione, ben nascoste negli scaffali posteriori dei negozi o cadute dietro qualche sedile dell'auto, sono davvero in pochi ormai a richiederle.
Difficile pensare che la cassetta, lanciata ufficialmente dalla Philips nel 1963 al Berlin Radio Show, possa finire già in soffitta. Il picco di popolarità lo ha raggiunto negli anni '80, legata a doppio filo al boom del walkman, oggetto di culto di una generazione, lanciato dalla Sony nel 1979. A renderla così amata fu la sua enorme versatilità, la possibilità di portarsela ovunque, di registrarci sopra le proprie colonne sonore, e i prezzi contenuti. Ma la parabola è arrivata al termine. E' la fine di un'era, e non solo per la Gran Bretagna.
(da Repubblica)