La vicenda ebbe inizio in modo quasi banale, il 3 dicembre 1992, con un "Merry Christmas" inviato un po' in anticipo. Eppure, contrariamente a tutte le previsioni, quel tradizionale augurio spedito in Inghilterra da un ingegnere a un collega della Vodafone segnò la nascita di un fenomeno inarrestabile, che ha cambiato i costumi e che festeggia oggi i suoi primi 15 anni.
Il "Buon Natale" di Neil Papworth era infatti il testo di un sms, e cioè il contenuto del primo messaggino della storia. Quando Papworth digitò (in maiuscolo) il suo "MERRY CHRISTMAS", il mondo della telefonia era ben diverso rispetto a quello attuale. Il Gsm, lo standard per cellulari oggi più diffuso al mondo, era stato introdotto in pochi paesi europei, ed in via sperimentale, tra l'estate del 1991 e i primi mesi del 1992. I telefonini, invece, avevano un design a metà strada tra gli odierni cordless ed il telecomando ed erano pensati quasi esclusivamente per effettuare telefonate. Anche per questo, per scrivere il suo breve messaggio e spedirlo al cellulare del destinatario, l'ingegnere inglese fu costretto ad usare il suo pc. Un dettaglio che ha generato qualche dubbio su chi considerare il vero autore del primo sms. Pochi mesi più tardi, all'inizio del 1993, il finlandese Riku Pihkonen, che stava effettuando uno stage alla Nokia, inviò infatti il primo messaggio da un telefonino a un altro. La contesa è però generalmente risolta in favore di Papworth, anche se c'è qualcuno che preferisce attribuire il titolo allo scandinavo. Quel che è incontestabile, invece, è che il servizio, considerato dai progettisti utile per comunicazioni tra l'operatore e gli utenti ma poco funzionale per quelle tra privati, divenne nel giro di qualche anno una vera e propria killer application. Costo contenuto, efficienza, possibilità di essere inviato ad ogni apparecchio qualunque sia il gestore del destinatario: sono questi i principali punti di forza che hanno decretato l'eccezionale successo degli sms. Alla fine degli anni '90, grazie anche alla diffusione dei telefonini tra gli adolescenti, i 160 caratteri dei messaggini erano già diventati uno dei mezzi più usati per tenersi in contatto con le persone inserite nella propria rubrica.
Nonostante le molte novità introdotte nel settore nel corso del tempo, oggi gli sms continuano a godere di ottima salute. Gli mms o le videochiamate sembrano non aver frenato il loro utilizzo: nello scorso settembre, secondo la Mobile Data Association britannica, nel Regno Unito ne sono stati inviati 4 miliardi e 825 milioni, il 25% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Anche in Italia le cifre sono considerevoli: secondo molte stime, nell'ultima settimana del 2006 nel nostro paese sono stati inviati oltre 150 milioni di messaggini di buone feste. Un rito avviato 15 anni fa da Neil Papworth, diffusosi rapidamente in tutto il mondo e destinato a ripetersi tra meno di un mese su scala globale.
("Repubblica" 03.12.07)
Il "Buon Natale" di Neil Papworth era infatti il testo di un sms, e cioè il contenuto del primo messaggino della storia. Quando Papworth digitò (in maiuscolo) il suo "MERRY CHRISTMAS", il mondo della telefonia era ben diverso rispetto a quello attuale. Il Gsm, lo standard per cellulari oggi più diffuso al mondo, era stato introdotto in pochi paesi europei, ed in via sperimentale, tra l'estate del 1991 e i primi mesi del 1992. I telefonini, invece, avevano un design a metà strada tra gli odierni cordless ed il telecomando ed erano pensati quasi esclusivamente per effettuare telefonate. Anche per questo, per scrivere il suo breve messaggio e spedirlo al cellulare del destinatario, l'ingegnere inglese fu costretto ad usare il suo pc. Un dettaglio che ha generato qualche dubbio su chi considerare il vero autore del primo sms. Pochi mesi più tardi, all'inizio del 1993, il finlandese Riku Pihkonen, che stava effettuando uno stage alla Nokia, inviò infatti il primo messaggio da un telefonino a un altro. La contesa è però generalmente risolta in favore di Papworth, anche se c'è qualcuno che preferisce attribuire il titolo allo scandinavo. Quel che è incontestabile, invece, è che il servizio, considerato dai progettisti utile per comunicazioni tra l'operatore e gli utenti ma poco funzionale per quelle tra privati, divenne nel giro di qualche anno una vera e propria killer application. Costo contenuto, efficienza, possibilità di essere inviato ad ogni apparecchio qualunque sia il gestore del destinatario: sono questi i principali punti di forza che hanno decretato l'eccezionale successo degli sms. Alla fine degli anni '90, grazie anche alla diffusione dei telefonini tra gli adolescenti, i 160 caratteri dei messaggini erano già diventati uno dei mezzi più usati per tenersi in contatto con le persone inserite nella propria rubrica.
Nonostante le molte novità introdotte nel settore nel corso del tempo, oggi gli sms continuano a godere di ottima salute. Gli mms o le videochiamate sembrano non aver frenato il loro utilizzo: nello scorso settembre, secondo la Mobile Data Association britannica, nel Regno Unito ne sono stati inviati 4 miliardi e 825 milioni, il 25% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Anche in Italia le cifre sono considerevoli: secondo molte stime, nell'ultima settimana del 2006 nel nostro paese sono stati inviati oltre 150 milioni di messaggini di buone feste. Un rito avviato 15 anni fa da Neil Papworth, diffusosi rapidamente in tutto il mondo e destinato a ripetersi tra meno di un mese su scala globale.
("Repubblica" 03.12.07)