Quello che sto per scrivere per molti di voi, o forse ancor meglio per tutti, susciterà un pò così, come dire, di indifferenza. Ed è per questo che inizio con questa premessa: pensate di ritornare in un posto dove avete passato con la vostra famiglia molti, quasi tutti, le vostre prime 20, 25 "estati di vita".
Molte sono le immagini, tantissimi i ricordi. Cerchi di viverci "di rendita": ma poi ti rendi conto che le persone sono cambiate, oltre alle strutture architettoniche. Sono cambiate sia fisicamente parlando che mentalmente: beh, anche loro sono cresciute.
Ed allora via con questa bella lista di ricordi: primo tra tutti, cronologicamente parlando, è quello di un tavolo sulla terrazza più alta del Bagno che frequentavo; tavolo che sorreggeva due "piatti" ed un mixer: erano gli anni '80 e si incideva ancora su vinile: quindi molti 45gg a mia disposizione per allietare il pubblico che da lì a poco sarebbe arrivato per passare una bella serata dance.
Una ragazza, D., di cui mi ero innamorato, o forse è dir troppo: insomma mi piaceva. Punto e basta. Ricordo che era una bella ragazza mora, di Firenze: chi si dimentica quella sua simpaticissima cadenza. Ed abbinato a questo ricordo spunta fuori anche una canzone che mi aiuta (vedi che bello), ad inquadrare con assoluta perfezione l'anno in corso: 1983. La canzone era "I Like Chopin" di Gazebo.
Quante volte l'abbiamo, l'ho riascoltata. Richiesta o programmata.
Anche quella sera: le piaceva ed io gliela dedicai. Qualcuno poteva impedirmelo?!
Uscì proprio in quell'anno e quindi aveva quel qualcosa di speciale che hanno le novità; e poi era estate: e poi eravamo in tantissimi: e poi eravamo tutti più semplici e tranquilli.
Le giornate che rischiavano di divenire monotone perchè tutte passate, più o meno, con la stessa cadenza e scaletta. Ma all'interno c'erano miriadi di cose diverse che le riempivano sempre in mdodo diverso. A partire dallo scherzo fatto alla S., la ragazza più bella del Bagno; lei era di Monsummano Terme: era distesa sul lettino. Ricordo come fosse adesso: il lettino si rovescia e lei finisce tra la sabbia mentre da riva arriva (scusate il gioco di parole) il padre imbestialito. Disse tante mai di quelle "belle" parole che dopo poco il cielo si scurì e, ricordo, tutti noi impauriti da questa combinazione. O per lo meno speravamo che fosse.
Finì tutto, come sempre, in una risata.
Anni dopo, 2 per la precisione, anche qui la musica mi fà da testimone, uscì la canzone degli Squallor "USA for Italy" e noi decidemmo di realizzare un "musical" con il testo di quella canzone opportunamente da me riadattato alla situazione. Ci infilai di tutto e tutti. Eravamo fortunati perchè avevamo, in quel Bagno, anche un cinema a disposizione dove realizzammo questo spettacolo. Alcune musiche ce le prestarono dei simpaticissimi ragazzi di Prato che se le erano portate dietro, pensate un pò voi, su cassetta. In quegli anni era il supporto più comodo che ci fosse per trasportare le songs.
E poi ancora tantissime diapositive che appaiono e scompaiono davanti ai miei occhi. Così come la sensazione che provai una sera prima di cena non appena di ritorno dal mare: ero in una camera in cui alla sinistra c'era un letto a castello: io avevo il mio vecchio e glorioso mangianastri che suonava "The power of love" da quell'album meraviglioso degli AIR SUPPLY che lo conteneva: e se chiedete, la storia della musica vi risponderà che l'anno era lo stesso di prima.
La sensazione era bellissima: quella dei primi momenti in cui ti senti innamorato: sembra quasi di essere all'interno di una nuvola protetto dall'amore che senti che si muove dentro di te. Tutto il resto ti rimbalza addosso senza arrecarti fastidio.
Vista l'età e la stagione, gli innamoramenti nascevano e morivano nella stessa estate: ricordo che tra le mie simpatie c'era un'altra ragazza, ancora una D., ma questa volta era di Prato. Ho ancora qualche sua foto da qualche parte così come di tutti gli altri. Io me ne feci scattare una (sotto) che poi duplicai per lasciarla alle girls magari scrivendoci dietro gli orari delle mie prime trasmissioni radiofoniche.
Non posso dimenticare gli ATLANTIC STARR con Always: eravamo nel 1987 e con una dedica, riascoltata proprio nelle mie trasmissioni della scorsa estate come flashback, conquistai (almeno la simpatia ma forse poteva esserci qualcosa di più) C. una bella ragazza di Cantù, anch'essa in vacanza da quelle parti.
Così come il primo vero bacio con L. di Milano: un amico, "Maurice" (così lo chiamavamo) di Prato, combinò l'uscita a 4: le strade ad un certo punto si dividono: che bella sensazione: sulla spiaggia di sera, seduti su due sdraie, una accanto all'altra... parole, parole e parole e poi le labbra che si avvicinano.
Era molto il rispetto e la paura di fare qualcosa di sbagliato. Anche con un piccolo e semplice bacio: di illudersi o di illudere. Ma poi alla fine, la gioia ed il piacere di sentire la presenza di una girl speciale accanto a me, cancellava tutto e ti faceva concludere una bella serata.
Quante immagini, rumori, suoni, battute anche per il decennio successivo: beh lì ero impegnato seriamente e lo divisi perfettamente in due.
Ma alla metà dello stesso, non mancò il colpo di scena: presentai al mio caro amico G., V., una bella francesina bionda che tutti ammiravano. Oggi sono felicemente sposati con due magnifici figli.
Lei mi chiese se potevo accompagnarla al "super" ma io, da bravo ragazzo fedele ed amico, girai la richiesta sottovoce all'orecchio di G. il quale non si fece scappare l'occasione. E da quel momento lì in poi... beh lo sapete già.
O mamma quant'ho scritto! E' proprio vero che stappare da alcune parti ci mette a richio di inondazione. Di parole.
In fondo questo blog vuole essere soprattutto umano e non solo una cosa esclusivamente tecnica ed internettiana.
Ed allora a voi il post. Ma è anche per me: chissà. Forse invecchiando, potrà essermi utile per ricordare.
Ci sarebbero ancora tante cose da raccontare: beh, manca un decennio. Quello attuale. Ma non è ancora finito. Quindi ai posteri...
Se volete aggiungete anche i vostri ricordi tra i comments di questo post: rimarranno per sempre scolpiti sulla roccia di internet.
STEEVBi
Molte sono le immagini, tantissimi i ricordi. Cerchi di viverci "di rendita": ma poi ti rendi conto che le persone sono cambiate, oltre alle strutture architettoniche. Sono cambiate sia fisicamente parlando che mentalmente: beh, anche loro sono cresciute.
Ed allora via con questa bella lista di ricordi: primo tra tutti, cronologicamente parlando, è quello di un tavolo sulla terrazza più alta del Bagno che frequentavo; tavolo che sorreggeva due "piatti" ed un mixer: erano gli anni '80 e si incideva ancora su vinile: quindi molti 45gg a mia disposizione per allietare il pubblico che da lì a poco sarebbe arrivato per passare una bella serata dance.
Una ragazza, D., di cui mi ero innamorato, o forse è dir troppo: insomma mi piaceva. Punto e basta. Ricordo che era una bella ragazza mora, di Firenze: chi si dimentica quella sua simpaticissima cadenza. Ed abbinato a questo ricordo spunta fuori anche una canzone che mi aiuta (vedi che bello), ad inquadrare con assoluta perfezione l'anno in corso: 1983. La canzone era "I Like Chopin" di Gazebo.
Quante volte l'abbiamo, l'ho riascoltata. Richiesta o programmata.
Anche quella sera: le piaceva ed io gliela dedicai. Qualcuno poteva impedirmelo?!
Uscì proprio in quell'anno e quindi aveva quel qualcosa di speciale che hanno le novità; e poi era estate: e poi eravamo in tantissimi: e poi eravamo tutti più semplici e tranquilli.
Le giornate che rischiavano di divenire monotone perchè tutte passate, più o meno, con la stessa cadenza e scaletta. Ma all'interno c'erano miriadi di cose diverse che le riempivano sempre in mdodo diverso. A partire dallo scherzo fatto alla S., la ragazza più bella del Bagno; lei era di Monsummano Terme: era distesa sul lettino. Ricordo come fosse adesso: il lettino si rovescia e lei finisce tra la sabbia mentre da riva arriva (scusate il gioco di parole) il padre imbestialito. Disse tante mai di quelle "belle" parole che dopo poco il cielo si scurì e, ricordo, tutti noi impauriti da questa combinazione. O per lo meno speravamo che fosse.
Finì tutto, come sempre, in una risata.
Anni dopo, 2 per la precisione, anche qui la musica mi fà da testimone, uscì la canzone degli Squallor "USA for Italy" e noi decidemmo di realizzare un "musical" con il testo di quella canzone opportunamente da me riadattato alla situazione. Ci infilai di tutto e tutti. Eravamo fortunati perchè avevamo, in quel Bagno, anche un cinema a disposizione dove realizzammo questo spettacolo. Alcune musiche ce le prestarono dei simpaticissimi ragazzi di Prato che se le erano portate dietro, pensate un pò voi, su cassetta. In quegli anni era il supporto più comodo che ci fosse per trasportare le songs.
E poi ancora tantissime diapositive che appaiono e scompaiono davanti ai miei occhi. Così come la sensazione che provai una sera prima di cena non appena di ritorno dal mare: ero in una camera in cui alla sinistra c'era un letto a castello: io avevo il mio vecchio e glorioso mangianastri che suonava "The power of love" da quell'album meraviglioso degli AIR SUPPLY che lo conteneva: e se chiedete, la storia della musica vi risponderà che l'anno era lo stesso di prima.
La sensazione era bellissima: quella dei primi momenti in cui ti senti innamorato: sembra quasi di essere all'interno di una nuvola protetto dall'amore che senti che si muove dentro di te. Tutto il resto ti rimbalza addosso senza arrecarti fastidio.
Vista l'età e la stagione, gli innamoramenti nascevano e morivano nella stessa estate: ricordo che tra le mie simpatie c'era un'altra ragazza, ancora una D., ma questa volta era di Prato. Ho ancora qualche sua foto da qualche parte così come di tutti gli altri. Io me ne feci scattare una (sotto) che poi duplicai per lasciarla alle girls magari scrivendoci dietro gli orari delle mie prime trasmissioni radiofoniche.
Non posso dimenticare gli ATLANTIC STARR con Always: eravamo nel 1987 e con una dedica, riascoltata proprio nelle mie trasmissioni della scorsa estate come flashback, conquistai (almeno la simpatia ma forse poteva esserci qualcosa di più) C. una bella ragazza di Cantù, anch'essa in vacanza da quelle parti.
Così come il primo vero bacio con L. di Milano: un amico, "Maurice" (così lo chiamavamo) di Prato, combinò l'uscita a 4: le strade ad un certo punto si dividono: che bella sensazione: sulla spiaggia di sera, seduti su due sdraie, una accanto all'altra... parole, parole e parole e poi le labbra che si avvicinano.
Era molto il rispetto e la paura di fare qualcosa di sbagliato. Anche con un piccolo e semplice bacio: di illudersi o di illudere. Ma poi alla fine, la gioia ed il piacere di sentire la presenza di una girl speciale accanto a me, cancellava tutto e ti faceva concludere una bella serata.
Quante immagini, rumori, suoni, battute anche per il decennio successivo: beh lì ero impegnato seriamente e lo divisi perfettamente in due.
Ma alla metà dello stesso, non mancò il colpo di scena: presentai al mio caro amico G., V., una bella francesina bionda che tutti ammiravano. Oggi sono felicemente sposati con due magnifici figli.
Lei mi chiese se potevo accompagnarla al "super" ma io, da bravo ragazzo fedele ed amico, girai la richiesta sottovoce all'orecchio di G. il quale non si fece scappare l'occasione. E da quel momento lì in poi... beh lo sapete già.
O mamma quant'ho scritto! E' proprio vero che stappare da alcune parti ci mette a richio di inondazione. Di parole.
In fondo questo blog vuole essere soprattutto umano e non solo una cosa esclusivamente tecnica ed internettiana.
Ed allora a voi il post. Ma è anche per me: chissà. Forse invecchiando, potrà essermi utile per ricordare.
Ci sarebbero ancora tante cose da raccontare: beh, manca un decennio. Quello attuale. Ma non è ancora finito. Quindi ai posteri...
Se volete aggiungete anche i vostri ricordi tra i comments di questo post: rimarranno per sempre scolpiti sulla roccia di internet.
STEEVBi