Venerdì 14 gennaio nell'auditorium di San Romano (Lucca) va in scena un viaggio attraverso la musica di Fabrizio De Andrè: è aperta la prevendita.
Sarà un viaggio attraverso la musica di Fabrizio De Andrè da vivere insieme venerdì 14 gennaio alle 21,30 nella prestigiosa cornice dell'auditorium di San Romano.
Il "Progetto in La Minore", gruppo musicale lucchese che da oltre 10 anni reinterpreta il repertorio del famoso cantautore italiano, in collaborazione con il Comune di Lucca (Assessorato alla Cultura) e con il patrocinio della Fondazione DeAndrè, presenta il nuovo reading concert dedicato a De Andrè dal titolo "Spoon River ed altre storie".
In questo nuovo lavoro la band lucchese reinterpreta l'album "Non al denaro, non all'amore, né al cielo", tratto dal libro "Antologia di Spoon River" di Edgar Lee Masters.
A condurre per mano gli spettatori nella narrazione musicale sarà l'attrice Eugenia Pesenti Caraceni che leggerà le poesie originali di Masters, mentre la fotografa Costanza Mansueti presenterà una suggestiva selezione delle sue opere tratte dal progetto "New Gothica" che faranno da cornice ideale alla narrazione.
Il gruppo Progetto in La Minore, formato da Roberto Puccini (chitarra e voce, nella foto a fianco), Marcello Ragone (percussioni), Giorgio Grazzini (chitarre), Martino Biondi (basso), Dinorah Abela (violino), lavora dalla fine degli anni Novanta alla rielaborazione del repertorio del grande cantautore italiano, cercando in una misura acustica di non emulare o riproporre arrangiamenti originali o di altre già note esecuzioni.
Da Roma a Milano, da Savona a Cagliari, la band lucchese ha tenuto concerti in tutta l'Italia presentando la sua particolare proposta musicale e proprio la collaborazione con svariati musicisti delle più disparate provenienze artistiche ha contribuito a creare atmosfere e sonorità di volta in volta diverse.
Il costo del biglietto è di 10 euro.
Per info e biglietti: "L'Artificio", corso Garibaldi, 129 (Lucca): tel. 0583 48761.
L'incasso sarà devoluto al Villaggio del Fanciullo di Don Diomede Caselli.