Icona del glam rock, grandissimo sperimentatore, musicista dal talento
straordinario, Bryan Ferry vanta una delle più longeve carriere nel panorama
musicale internazionale.
Il 18 Novembre esce, per BMG RIGHTS MANAGEMENT, 'Avonmore', il suo quattordicesimo album solista.
Dopo 'The jazz age', il disco con cui nel 2012 aveva riproposto i grandi successi dei Roxy Music in chiave strumentale, Ferry ritorna in veste autorale componendo, scrivendo e cantando 8 tracce su dieci ('Send in The Clowns' è una cover, la versione originale è del compositore Stephen Sondheim; 'Johnny and Mary' è un remaster della sua collaborazione con il Dj norvegese Todd Terje).
Nuove canzoni per dare il giusto spazio all’estrema versatilità dell’artista e che raccolgono caratteristiche e passioni snocciolate negli anni che questa volta vengono amalgamate in un unico lavoro.
C’è allora spazio per qualche pennellata di rock inserita con molta eleganza da affascinanti temi di chitarre, bassi e sax che sottolineano il potere di seduzione della musica di Ferry.
A ballate dal sapore classico e intimista, si alternano viaggi nell’elettronica più moderna per un perfetto connubio tra fine cantautorato e avanguardia degli anni zero.
La voce calda, tenue, leggermente roca, seduce, affascina e incanta pezzo dopo pezzo.
Il disco è stato prodotto da Ferry stesso, nei suoi studi di Londra insieme a Rhett Davies e mixato da Craig Silvey che tra gli artisti con cui ha lavorato vanta i nomi di Arcade Fire e Paolo Nutini.
Ferry, che non è affatto nuovo alle collaborazioni, si affianca a partner musicali storici come Nile Rodgers, Johnny Marr e Marcus Miller.
Tra i momenti più alti del disco, i singoli 'Loop De Li' e 'Soldier of Fortune' scritti appunto insieme a Johnny Marr.
All’inizio degli anni ’70 Bryan Ferry aveva incontrato, nella metropolitana della capitale inglese, Brian Eno e aveva lasciato la professione di insegnante ceramista per seguire il sogno di una carriera nella musica.
Poi la militanza nei Banshees fino alla creazione dei Roxy Music, quando il glam rock era ancora un azzardo.
Sono passati quasi 50 anni da allora, ma 'Avonmore' è l’ennesima conferma del talento intramontabile di questo artista sempre un passo avanti rispetto al tempo.
Per Informazioni: www.bryanferry.com
Il 18 Novembre esce, per BMG RIGHTS MANAGEMENT, 'Avonmore', il suo quattordicesimo album solista.
Dopo 'The jazz age', il disco con cui nel 2012 aveva riproposto i grandi successi dei Roxy Music in chiave strumentale, Ferry ritorna in veste autorale componendo, scrivendo e cantando 8 tracce su dieci ('Send in The Clowns' è una cover, la versione originale è del compositore Stephen Sondheim; 'Johnny and Mary' è un remaster della sua collaborazione con il Dj norvegese Todd Terje).
Nuove canzoni per dare il giusto spazio all’estrema versatilità dell’artista e che raccolgono caratteristiche e passioni snocciolate negli anni che questa volta vengono amalgamate in un unico lavoro.
C’è allora spazio per qualche pennellata di rock inserita con molta eleganza da affascinanti temi di chitarre, bassi e sax che sottolineano il potere di seduzione della musica di Ferry.
A ballate dal sapore classico e intimista, si alternano viaggi nell’elettronica più moderna per un perfetto connubio tra fine cantautorato e avanguardia degli anni zero.
La voce calda, tenue, leggermente roca, seduce, affascina e incanta pezzo dopo pezzo.
Il disco è stato prodotto da Ferry stesso, nei suoi studi di Londra insieme a Rhett Davies e mixato da Craig Silvey che tra gli artisti con cui ha lavorato vanta i nomi di Arcade Fire e Paolo Nutini.
Ferry, che non è affatto nuovo alle collaborazioni, si affianca a partner musicali storici come Nile Rodgers, Johnny Marr e Marcus Miller.
Tra i momenti più alti del disco, i singoli 'Loop De Li' e 'Soldier of Fortune' scritti appunto insieme a Johnny Marr.
All’inizio degli anni ’70 Bryan Ferry aveva incontrato, nella metropolitana della capitale inglese, Brian Eno e aveva lasciato la professione di insegnante ceramista per seguire il sogno di una carriera nella musica.
Poi la militanza nei Banshees fino alla creazione dei Roxy Music, quando il glam rock era ancora un azzardo.
Sono passati quasi 50 anni da allora, ma 'Avonmore' è l’ennesima conferma del talento intramontabile di questo artista sempre un passo avanti rispetto al tempo.
Per Informazioni: www.bryanferry.com