E' uscito su tutte le piattaforme 'In tempo da te', il nuovo singolo di SindroMe scritto da Sergio Vallarino, Davide Napoleone, MichelePecora, BL3essed, Simone Sproccati e SindroMe. Realizzazione e arrangiamenti, Michele Pecora e BLessed.
Produzione artistica Michele Pecora in collaborazione con Melissa Di Matteo e Starpoint International. Edizioni: SonyMusic/Starpoint International.
La giovane cantautrice Sara Paniccià, in arte SindroMe con 'In tempo da te', scandaglia con precisione chirurgica, ogni aspetto di una relazione. Con spietata sincerità ci costringe a riconoscere come i compromessi possano essere un mezzo per capire di noi quello che ancora non vediamo, per superare quelli che crediamo confini invalicabili.
Commenta SindroMe: “E’ una canzone che mi calza a pennello come un abito su misura. Corrisponde perfettamente al mio sentire. L’alchimia è nata proprio dal lavoro di squadra, capitanata da Michele Pecora che ha saputo mettere insieme tanti punti di vista, lasciandomi libera di scrivere gli special, che sono una sottolineatura personale alla quale tenevo molto. La musica è sempre condivisione e le cose migliori, nascono così”.
Un testo immediato che arriva facile senza tanti giri di parole,nato dalla collaborazione del cantautore e musicista, Michele Pecora e un gruppo di giovani e affermati autori che hanno tradotto un pensiero, una filosofia di vita, in un brano contemporaneo che coincide col mondo di SindroMe, indie- pop e urban, dove l’anima determinata di Sara, trova casa.
Una storia in cui c’è una sorta di rincorsa verso l’altro, per cercare di essere quello che l’altro vuole da noi, mettendoci da parte, senza accorgerci che potremmo trovare lo spunto e “la rincorsa” per essere migliori, spingendoci oltre i nostri limiti.
Hai provato a farmi ridere Ma è colpa mia che non mi riesco a divertire
“Ci siamo conosciuti al Premio Ravera alcuni anni fa - dichiara Michele Pecora – E quello che mi ha colpito da subito è stata la sua vocalità, unica e personale. Sara è capace di contenere la sua voce senza mai andare oltre un certo limite, modulandola con grande personalità. Da quel nostro primo incontro, abbiamo lavorato per un anno e mezzo circa. Dopo, abbiamo voluto mettere tempo e spazio, lasciando libera Sara di fare diverse importanti esperienze, per poi ritrovarci nuovamente, riprendendo da dove avevamo lasciato. Ho voluto coinvolgere altri autori che avessero una scrittura più contemporanea, per darci un punto di vista diverso. Sergio Vallarino (Zibba), Davide Napoleone giovane autore di Sony, conterraneo, (ha scritto tra gli altri per Michele Bravi, collabora con Zibba e un po' di autori della nuova scuola) BL3essed, Simone Sproccati hanno trovato la chiave giusta per “entrare” nel mondo di SindroMe. Personalmente ho lavorato insieme al giovanissimo BLessed sugli arrangiamenti con sonorità che fossero al passo con il loro tempo. Un lavoro di squadra stimolante che ci ha messi a confronto, lasciando che la creatività di tutti si esprimesse al meglio”.
Conclude SindroMe: “Quando collaborammo la prima volta, non ero ancora pronta. Quello che apprezzo di lui è la sua capacità di entrare in nuovi sound, sperimentando e senza mai giudicare. Un musicista di talento che non si chiude mai nella “propria” musica, ma si confronta. Semplice e diretto è riuscito ad entrare in punta di piedi, rispettando il mio modo di sentire. Dotato di un orecchio fantastico, mi ha insegnato tanto, mettendosi in ascolto, da vero appassionato, che ha come missione, la musica. La giovane interprete e cantautrice, laureata in psicologia, che trova il suo equilibrio proprio in questi opposti ci spiega perché la scelta del nome d’arte SindroMe: “Sara è troppo comune e ovunque se va bene, ce n’è almeno un'altra. Sindrome è una parola molto bella che letteralmente significa confluenza di sintomi; mi è sembrata potesse parlare di me e racchiudere i miei opposti: la psicologia è ascolto degli altri, la musica è farsi ascoltare. Io trovo in questa dualità il mio equilibrio. Quando sono sul palco esce l’altra me, una mancanza che ho sofferto moltissimo in questo periodo di separazioni, perché cantare solo per me, senza pubblico è come parlare da soli. Ho cominciato a cantare quando sono stata pronta ad espormi”.
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Stefano Barsotti