“I Bambini Ci Guardano Sempre”è il
nuovo singolo di Silver che, dopo l’album omonimo e i singoli “Let me fall in love” e “Power of love”, ripropone un tema
particolarmente caro al cantautore bergamasco. Ne parleremo in diretta nella Musicland di giovedì 19 gennaio alle 21e30 su Vuemme e ReteMia.
Da sempre attivo nell’ambito del volontariato e dello scoutismo, Silver è
estremamente attento al mondo dell’infanzia e della fanciullezza e a tutte le problematiche correlate, oggi più che mai in
evidenza nel quotidiano, spesso con profili di gravità e urgenza preoccupanti, come si riscontra anche a livello mediatico,
particolarmente in seguito all’emergenza pandemica che ha colpito duramente i minori, a livello psicologico, emotivo,
relazionale, con le conseguenze che osserviamo, purtroppo, con crescente intensità.
“I Bambini Ci Guardano Sempre” è un brano con un testo profondo che si esprime con una delicata vena poetica, tanto
da toccare le corde più intime dell’ascoltatore e di quel bambino che è stato e che ancora vive in noi, ricordando come
ogni fanciullo di oggi sarà l’adulto di domani, ragione per cui cui tutti, nessuno escluso, siamo chiamati ad assumerci
importanti responsabilità, a favorire e garantire il benessere psico-fisico dei nostri ragazzi, nonché il pieno sviluppo della
loro personalità, la massima espressione e valorizzazione delle loro potenzialità e talenti, perché “ogni bambino sarà come
noi da grande”.
Ecco allora l’importanza e il valore educativo dell’esempio, perché “i bambini ci guardano sempre”, con i
loro occhi sgombri da costrutti culturali, pregiudizi, false morali e moralismi.
I bambini, come tutti gli esseri puri ed indifesi,
divengono troppo facilmente prede e vittime dell’egoismo di un mondo che non è, spesso, a loro misura e non è sempre
per loro decodificabile chiaramente, da qui il brano innalza ad un vero e proprio inno all’innocenza, una parte che
rappresenta, nello special, il cuore della canzone.
L'innocenza non grida/non sfida, non usa gli artigli/non sa neanche parlare/ma dispensa
consigli./L'innocenza non nuoce/non cuoce, non dà da mangiare/ ma attraversa lo stomaco, dritta
nel cuore. /L'innocenza non chiede/non crede, non ha religione/apre tutte le porte/spalanca il
portone. /L’innocenza non mente/non sente, non ha ora legale/ l'innocenza perduta /non può
ritornare
Tra le righe, pur nella valenza lirica e nell’atmosfera a tratti fiabesca e gioiosa del testo, si percepisce la viva attenzione e
la crescente preoccupazione degli autori di fronte al mutamento repentino e, sembrerebbe, inarrestabile della società
odierna verso derive non sempre condivisibili e favorevoli ai ragazzi; l’attualità ce lo mostra di continuo, lo stesso biennio
della pandemia ha visto penalizzati bambini e adolescenti più che mai, ma il processo è addirittura antecedente ed è
oggetto di dibattiti controversi, un progressivo mutamento che corrode da tempo cultura e società, andando ad intaccare
alcuni valori fondamentali della nostra civiltà in funzione di una progressiva omologazione che vuole creare e modellare,
strumentalmente, consumatori ideali, prima ancora che individui pensanti.
Un processo accelerato dai mezzi di
comunicazione stessi che sono ormai strumenti imprescindibili per i nostri giovani e diventano modelli condizionanti,
spesso ad una perdita di consapevolezza della propria unicità e diversità, elemento prezioso che è invece fondamentale
valorizzare.
Del resto i bambini sono ben più bravi di noi adulti a non percepire la diversità nella sua mera forma esteriore,
cogliendo l’essenza del mondo circostante, sono abilissimi a coltivare l’empatia se correttamente orientati da una
educazione al rispetto della persona in quanto tale, senza etichette, restando capaci di trasformarsi in supereroi “nel giro
di un attimo”, noncuranti di quello che per noi è importante, di chi è “colpevole e di chi è innocente”.
Il video, è volutamente un Lyric, proprio per porre in risalto il messaggio, realizzato in modo originale partendo dalla citazione del
primo singolo e video di Silver “Se mi freghi un respiro”, con una scena che si collega alla chiusa del video: una busta che
ricorda, con una polaroid, all’artista adulto il bambino che era e che vive dentro di sé, che deve essere amato e protetto
sempre.
Dal punto di vista musicale il brano è una ballad dalle sonorità delicate, a tratti sognanti, che si compone via via
di elementi come archi, armonica a bocca e suoni elettronici per sottolineare l’intensità crescente del messaggio il quale
culmina appunto nello special dedicato al tema dell’innocenza, fulcro del brano.
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Stefano Barsotti