Il brano racconta la ricerca di un segno, di una connessione, di qualcosa che riporti a sé. Tra il desiderio di lasciarsi andare e la paura di farlo davvero, “Sign” parla di relazioni intense, di emozioni non dette, di quel momento sospeso in cui la musica diventa linguaggio universale.
La voce profonda e sensuale di Austin si intreccia al sound di Kami, dando vita a una dance song emozionale che vibra di umanità e nostalgia, ma al tempo stesso fa ballare con un’energia travolgente. Le influenze spaziano dalla future house al pop elettronico, con richiami alla scena dance internazionale, pur mantenendo un tocco personale e riconoscibile.
«Baby, don’t you wanna give me a sign?» è la domanda che attraversa l’intero brano: un invito ad abbandonare i freni, a lasciarsi guidare dal ritmo e dall’istinto, a trovare un segno nel caos.
Avremo il piacere di ascoltarlo per la 1a volta giovedì 20 novembre all'interno di quella che sarà la Musicland 3.0 n.152 in onda

